LABORATORIO APPROVATO DAL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE IN DATA 20.12.10


Referente dal 2012: EDOARDO SCHIESARI

mercoledì 27 ottobre 2010

Pericolo per lo Schloss Park di Stoccarda

SIMONE BAUDUCCO, ex studente alfierino scrive su 
Terra
http://www.terranews.it/

Un muro di no per bloccare l’ecomostro di Stoccarda



Simone Bauducco
GERMANIA. Migliaia di cittadini assediano il cantiere in cui si dovrebbe costruire la nuova stazione sotterranea. Il progetto spacca in due lo Schloss Park, il polmone verde della città. E i costi lievitano.
Una città spaccata a metà e divisa sul proprio futuro. Questa la situazione che si sta verificando a Stoccarda, capoluogo della regione tedesca del Baden Wuttemberg. Il pomo della discordia è rappresentato dal progetto “Stuggtart 21” che prevede la costruzione di un nuovo polo ferroviario per l’alta velocità nell’area centrale dello Schloss Park, autentico polmone verde della città. Tra gli alberi secolari che costeggiano i viali, da alcuni mesi i cittadini hanno piantato le tende e presidiano 24 ore su 24 la zona adiacente al cantiere.

Da quando sono partiti i lavori di demolizione dell’ala nord della vecchia stazione, riconosciuta come patrimonio architettonico, ogni lunedì decine di migliaia di cittadini si ritrovano lungo le recinzioni del cantiere. Monstagdemo, le hanno ribattezzate, per ricordare proprio quelle manifestazioni che ogni settimana avvenivano di fronte al muro che divideva le due Germanie. Appendono messaggi, vignette satiriche e caricature del ministro Mapuss, l’esponente del governo federale che più ha spinto per la costruzione di quest’opera. Un progetto che viene presentato al pubblico per la prima volta nel 1994. L’obiettivo è la riconversione dell’attuale stazione dei treni in superficie a 16 binari in un polo sotterraneo a 8 binari. I lavori prevedono la costruzione di 16 gallerie per un totale di 33 chilometri e un costo complessivo di un miliardo di euro. A 15 anni di distanza, il progetto è rimasto identico, ma i costi ufficiali sono già quintuplicati e non accennano a fermarsi nel futuro prossimo. Ma il progetto è destinato a modificare la geografia stessa della città: l’intera area in superficie che ospita attualmente i binari verrà trasformata in area commerciale e residenziale che potrà ospitare circa 11 mila persone. La trasformazione urbana amplierà il centro di Stoccarda del 40%.

Al centro delle critiche dei manifestanti c’è innanzitutto la questione economica. Le stime ufficiali del governo si sono rivelate al ribasso e sono cresciute con il tempo arrivando alla stima attuale di circa 10 miliardi di euro. «Con la metà dei soldi - spiega un consigliere comunale dei Verdi, l’italo-greco Vittorio Lazaridis - si potrebbe rimodernare l’attuale stazione in superficie salvando così un edificio riconosciuto come patrimonio artistico ed evitando la cementificazione di una vasta area di parco».

Ma non è solo la questione economica a destare preoccupazione. «L’intera città di Stoccarda poggia su un terreno carsico, pieno di vuoti naturali - spiega Gabriella Segreto, giornalista della tv pubblica tedesca - e questa situazione potrebbe rappresentare un rischio durante la costruzione dei tunnel. Nessuno sa quanti soldi ci vorranno per mettere in sicurezza i cantieri». L’alternativa è quella di mantenere la stazione in superficie risparmiando fondi pubblici che potranno essere impiegati per migliorare le infrastrutture esistenti. Fin dall’inizio il governo centrale insieme alle ferrovie tedesche ha mantenuto un alone di mistero sui costi e sulle implicazioni dello “Stuggtart 21” senza preoccuparsi di consultare la popolazione locale. Così quando a fine agosto le ruspe hanno iniziato a demolire una parte dell’ala nord della vecchia stazione, la mobilitazione ha subito acquisito una dimensione popolare.

I cittadini di Stoccarda hanno recuperato un’antica forma di protesta che veniva attuata contro il muro che divideva le due Germanie, la Monstagdemo. Ogni lunedì, da oltre due mesi, decine di migliaia di cittadini si ritrovano nei pressi del muro per manifestare con i propri corpi il dissenso verso questa grande opera. Un presidio permanente che si è allargato anche alla zona del parco dove diversi attivisti hanno piantato le tende e si sono accampati sugli alberi. Ed è proprio qui che tre settimane fa, durante una manifestazione pacifica lungo la recinzione del cantiere la polizia ha deciso di attaccare con idranti e spray al peperoncino. Una reazione che ha accesso ancora di più i riflettori su una vicenda, che potrebbe avere conseguenze politiche rilevanti, anche in vista delle prossime elezioni del marzo 2011. Il progetto Stuttgart 21 ha messo in crisi la maggioranza democristiana della regione spingendo i Verdi al massimo storico. Alle elezioni comunali del 2009, il partito ambientalista ha preso più voti di qualunque altra lista. Se il trend dovesse mantenersi costante nei prossimi mesi, la guida della ricca regione del Baden Wuttemberg potrebbe cambiare colore e le conseguenze potrebbero arrivare fino a Berlino.  
(ha collaborato Andreas Spitzer)

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